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Library Cities, mobility and environment in EU strategies and research projects Città, mobilità e ambiente nelle strategie e nei progetti di ricerca dell’Unione Europea

Cities, mobility and environment in EU strategies and research projects Città, mobilità e ambiente nelle strategie e nei progetti di ricerca dell’Unione Europea

Cities, mobility and environment in EU strategies and research projects Città, mobilità e ambiente nelle strategie e nei progetti di ricerca dell’Unione Europea

Resource information

Date of publication
december 2007
Resource Language
ISBN / Resource ID
DOAJ:962e90cd40f044628e43542aef85fd71
License of the resource

During the last decade, a central role in EU strategies and research programs has been assigned to the relation among cities, mobility and environment. Namely, the setting up of policies for increasing mobility, reducing its adverse impacts, has been assumed as one of the main European goal for gaining the challenge of international competition. Hence, from the end of the Nineties, the EU addressed its efforts towards the identification of innovative solutions for a sustainable urban mobility, promoting research and initiatives in multiple areas, from transport infrastructures to traffic management, from public transport services to urban planning. The European documents set up starting from 2000, the results achieved by the European research and the guidelines provided by the Seventh Framework Programme point out the need for overcoming the sectorial approach which has for long characterized transport planning and policies. At present, grounding on integrated approaches, new ideas and practices are emerging, driving towards a closer relation between transport planning and land use planning at different scales. Nevertheless, in the European strategies and researches, the solution to the difficult relation among cities, mobility and environment is, up to now, mainly committed to the integration among sectorial policies grounded on knowledge and competencies still very far one from each other. The awareness that an effective integration requires new areas of interdisciplinary thinking and competencies and innovative practices and tools, is still weak.
Il rapporto città, mobilità e ambiente ha assunto nell’ultimo decennio un ruolo centrale nelle strategie, nelle iniziative e nei programmi di ricerca dell’Unione Europea. A fronte del riconoscimento della accessibilità e della qualità ambientale quali elementi chiave per l’acquisizione di vantaggi competitivi, l’Unione Europea ha individuato quale obiettivo prioritario per rispondere alla sfida della competitività in ambito internazionale, la messa a punto di politiche mirate ad accrescere la mobilità riducendone, nel contempo, gli effetti negativi, soprattutto nelle aree urbane. A tal fine, a partire dalla fine degli anni Novanta, l’Europa ha indirizzato i propri sforzi verso l’identificazione di soluzioni innovative per una mobilità urbana sostenibile, promuovendo ricerche e iniziative in settori molteplici, dalle infrastrutture di trasporto alla regolamentazione e gestione del traffico, dai servizi di trasporto pubblico alla pianificazione urbana. I principali documenti prodotti in ambito europeo dal 2000 ad oggi, gli esiti dei programmi di ricerca e gli indirizzi per le future attività di ricerca delineati nel settimo Programma Quadro sottolineano la necessità di superare la settorialità cui è stata a lungo improntata la pianificazione dei trasporti per delineare approcci, pratiche e strumenti, basati su una visione integrata del rapporto città, mobilità e ambiente e orientati ad una più stretta correlazione tra pianificazione dei trasporti e pianificazione urbana e territoriale. Risulta tuttavia ancora debole, nelle strategie e nelle prospettive di ricerca delineate per il prossimo futuro dall’Unione Europea, la consapevolezza che la risoluzione del difficile rapporto città, mobilità e ambiente richiede non solo una maggiore integrazione tra politiche di settore, frutto di un coordinamento tra scelte effettuate sulla base di saperi e competenze ancora troppo distanti, quanto l’effettivo superamento della separazione tra ambiti disciplinari tradizionalmente disgiunti e l’individuazione di nuovi campi di riflessione, nuove professionalità da cui potranno emergere approcci, strumenti e pratiche realmente innovative.

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