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Biblioteca Real Estate Crowdfunding. Un’innovazione finanziaria per gli investimenti immobiliari

Real Estate Crowdfunding. Un’innovazione finanziaria per gli investimenti immobiliari

Real Estate Crowdfunding. Un’innovazione finanziaria per gli investimenti immobiliari

Resource information

Date of publication
Diciembre 2016
Resource Language
ISBN / Resource ID
DOAJ:14553c0ec401428ab3083a21a10e54cf
Pages
15

Questo articolo presenta una panoramica del crowdfunding e delle sue potenziali applicazioni al settore immobiliare. La crisi economica globale del 2008 ha condotto a una paralisi dell’economia che ha comportato la riduzione della fiducia nel sistema bancario e nei servizi finanziari in generale. Nell’ultimo decennio una delle tecniche di finanziamento più rivoluzionaria è stata il crowdfunding, cioè la possibilità di essere finanziati dalla “folla” (crowd) attraverso l’utilizzo di Internet. Il crowdfunding nel settore immobiliare ha origine negli Stati Uniti nel 2012 con il Jumpstart Our Business Start-up Act (JOBS Act), dove da allora si sta sviluppando a ritmi elevati. In Italia, il crowdfunding per progetti nel settore immobiliare non si è ancora sviluppato in quanto la legge in concreto non ne consente l’utilizzo; tuttavia esistono alcune piattaforme che stanno utilizzando il concetto in modi differenti, raccogliendo un certo interesse. Il Real Estate Crowdfunding può rappresentare un’interessante opportunità per i privati che vogliono investire nel settore immobiliare, ma non hanno abbastanza capitale per partecipare a grandi transazioni
o esperienza nella gestione. In quest’articolo, dopo un’iniziale descrizione del crowdfunding in generale, ci si focalizza sulla sua
applicazione nel settore immobiliare, analizzando il mercato statunitense dove vi sono le piattaforme più sviluppate. Infine, si presenta una panoramica del mercato italiano, spiegando le normative e i limiti del crowdfunding e descrivendo la modalità operativa sviluppata da alcune piattaforme per superare legalmente
tali limitazioni. Negli Stati Uniti sono già operative oltre 125 piattaforme con una raccolta superiore a un miliardo di dollari; in Italia invece ci sono ancora limiti per le start-up che si occupano di crowdfunding e sono state create solo poche piattaforme che operano con un modello parzialmente diverso.

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