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Library Dati aperti della pubblica amministrazione. Appunti per uno stato dell’arte nel 2016 e focus sui dati relativi al patrimonio immobiliare delle PA italiane

Dati aperti della pubblica amministrazione. Appunti per uno stato dell’arte nel 2016 e focus sui dati relativi al patrimonio immobiliare delle PA italiane

Dati aperti della pubblica amministrazione. Appunti per uno stato dell’arte nel 2016 e focus sui dati relativi al patrimonio immobiliare delle PA italiane

Resource information

Date of publication
June 2016
Resource Language
ISBN / Resource ID
DOAJ:502439c05ad14327b61fc4ca42f5024d
Pages
12

Le Pubbliche Amministrazioni (PA) accumulano dati. Lo fanno per poter funzionare e per dimostrare di aver ben funzionato. La rivoluzione digitale rende trascurabile il costo di mettere a
disposizione tali dati per il riutilizzo ed aumenta il costo opportunità di limitarne l'uso alla finalità per cui sono stati raccolti. La normativa incentiva tale riutilizzo, ed esistono numerosi standard tecnici e buone pratiche utili a renderlo anche praticamente fattibile e sostenibile. In sintesi, la pubblicazione di dati aperti è oggi una buona pratica, ma anche un dovere per le PA. Il presente articolo amplia ed organizza i concetti di cui sopra, nell'ottica di fornire gli elementi per comprendere lo stato dell'arte dei dati aperti (intesi come approccio all'amministrazione pubblica, campo di ricerca e movimento). Dal punto di vista normativo, ci si sofferma sul contesto europeo ed italiano. Dal punto di vista tecnico, si offrono alcuni approfondimenti relativi al formalismo “linked data”. Il lavoro prosegue esemplificando più in dettaglio il caso dei dati pubblici relativi al patrimonio immobiliare delle PA italiane. Tale esempio è significativo in quanto al confine tra il mondo dei dati aperti per il riutilizzo tradizionalmente intesi e quello della trasparenza amministrativa; inoltre, la presenza di riferimenti territoriali nei dati (come minimo, il numero civico) fornisce una chiave per l'incrocio con altri dataset. Un’analisi delle
pratiche di apertura di tali dati offre anche ottimi spunti per illustrare i limiti di una pubblicazione priva del necessario coordinamento e delle indispensabili linee guida tecniche.

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